martedì 15 giugno 2010

Quando alcuni autori diventano maestri di vita...




Vecchio Itakura
: "Ieri, quando ho parlato con te, mi sono reso conto che pure nel mio cuore è nato qualcosa."
Musashi: "E cosa?"
Vecchio Itakura: "Anch'io ho approfondito la via della katana. Ma proprio per questo è nato nel mio cuore un complesso di inferiorità nei tuoi confronti.
La tua forza ha raggiunto un livello a me sconosciuto...ma grazie all'esperienza dei miei anni, riesco ad evitare che questo si palesi.
Il complesso è come un'increspatura nel mare del cuore.
Tuttavia, se vieni preso dall'ansia, il cuore si chiude.
Se ignori il complesso, nel tuo cuore chiuso e rigido, allora l'ansia si trasforma facilmente in terrore, e poi in ostilità.
Anche la reazione contraria è problematica. Adori qualcuno perchè di molto superiore a te tanto da voler diventare identico a lui.
Allora ti attacchi a lui e l'ossessione si impadronisce di te.
Ti sembra di avere occhi e cuore aperti. Invece, sono chiusi.
Chi è forte è capace di qualsiasi cosa? No.
Nel cuore c'è sempre un bivio. La via del giusto mezzo è la migliore."
Musashi: "Questo...lo capisco."


[.....]


Musashi: "E' troppo tardi.
Eppure, c'è un posto in cui posso tornare. Un luogo che...è ancora là.
Voglio tornare in quel luogo...con lo stato d'animo di allora.
Il posto in cui io posso tornare...è stato sempre là. Voglio tornare...
Sia il mio corpo che la mente percorrevano la via del giusto mezzo. Non erano nè troppo rilassati, nè troppo tesi.
Ero uno degli innumerevoli elementi che compongono il mondo. Ero collegato a tutto l'esistente.
Cos'è questa sensazione?
E' questa...la felicità?"

[....]


Takuan: "Senta...questa tazza l'ha fatta lei, signor Koetsu?"
Koetsu: "Si."
Takuan: "Non sono un esperto di quest'arte, ma...sembra rotta."
Koetsu: "Già...l'ho cotta a fuoco troppo alto."
Takuan: "E le piace lo stesso?"
Koetsu: "Altrochè...è interessante."
Takuan: "Ha ragione, è interessante. Anzi, non riesco a smettere di guardarla."
Koetsu: "Una mente rigida non vede certe cose. Ma, se ci si rilassa e si osserva con semplicità, si possono notare tante sfaccettature.
Se apriamo il nostro cuore, capiamo che tutto ciò che esiste a questo mondo è bello."


(Vagabond, Volume 47)


9 commenti:

  1. ç_ç... non ho molti commenti... sono perfettamente d'accordo.
    Grazie per questi bellissimi estratti.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Lo so, Claudia.

    Vagabond ha la capacità di guardarti dentro...è di un di un livello di profondità che mai ho testato in altri fumetti, o comunque, in pochi altri. Quello che mi colpisce è che, a volte, fa veramente male, e lo fa attraverso immagini semplici.

    Come il vecchio filosofo orientale che, per spiegarti l'esistenza, usa metafore prese da luoghi comuni ed eventi quotidiani.
    E' questa la vera forza di Vagabond, secondo me.

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  4. Eh no, questo è un colpo basso!
    Sai che così mi hai fatto venire voglia di far razzia di Vagabond a Lucca? XD

    Devo cominciare a leggere questo manga °-°

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  5. E' meraviglioso, Lorenzo.

    Tutti dovrebbero leggerlo :D

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  6. Begli estratti! (Sono Mordaunt.XD Ogni tanto vengo sul tuo blog per vedere i disegni perchè mi piace di più che su Da... Non so, sembrano più "personali", qui. Non trovi?^^)
    Mi domandavo... Quando dice "E' questa... La felicità?"... Mi piacerebbe sapere se c'è qualcuno che l'ha letto in originale e se la parola originale vada proprio tradotta con "felicità". Perchè io avrei usato più, non so, "serenità". E' un discorso molto buddista (e prima ancora induista), e credo che le lingue orientali diano una sfaccettatura diversa, in questi casi. Felicità mi lascia sempre un po' stranita, nelle traduzioni. Come se non rendesse appieno l'idea. Non trovi? Anche serenità non rende appieno, forse. Però non mi vengono termini più prossimi al concetto, in italiano...

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  7. Ciao Mord!

    E' vero, il blog rispetto alle gallery crea in qualche modo un'atmosfera più "raccolta". Uno scambio con i lettori più complesso e variegato, quasi, in qualche modo lo preferisco anch'io al deviantart.

    Sai che mi domandavo anche io sul termine "felicità"?
    Mi era sembrato di un tot fuoriposto rispetto al contesto...o meglio, mi risultava quasi "inusuale" rispetto alla linea che generalmente segue Vagabond, in cui, non vorrei sbagliare, non si è quasi mai parlato di "felicità".

    Purtroppo come dici, talvolta è impossibile tradurre appieno dalle lingue orientali, proprio perchè sono lingue "concettuali".

    Passo parola a chi può averlo letto in originale...ma dubito che ce ne sia qualcuno che passi per il mio blog, ahahah

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  8. (Sempre MordXD)
    Veroo? E' perchè, non so, ma "felicità" non rende un'idea di "equilibrio", è comunque l'ago della bilancia spostato da un lato, è il contrario di "tristezza". Mentre la "via" dovrebbe essere ricercare l'imperturbabilità, e rifuggire la tristezza tanto quanto la felicità. Essere tutt'uno con l'Universo vuol dire superare le dualità: capire che non c'è "io" e "universo", perchè sono la stessa cosa; e non ci sono neppure "tristezza" o "felicità", ma solo... "Liberazione". Da tutte le sensazioni.
    Eehi!! Lettori in giapponeeese!! Illuminatecii!!XDD (<-è il caso di dirlo, visto l'argomento. Molto buddista.XD)

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  9. Si appunto, mi hai tolto le parole di bocca...e poi come dicevo, difficilmente Vagabond si fregia di concetti, come dire, "standard" o estremizzati, come appunto sottolineavi anche tu.

    Vagabond, la via della katana, è la ricerca della giusta dimensione dell'uomo all'interno dell'esistenza. La parola che hai usato tu prima, "equilibrio", è probabilmente proprio il centro della questione, così come la ricerca dell'imperturbabilità...

    Per questo il fatto di leggere di un sentimento così "laterale" invece che del "giusto mezzo" mi aveva lasciato stranito...

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