A volte lo stomaco mi si contorce perchè tendo ad interiorizzare tutto ciò che mi circonda. Nonostante nella vita di tutti i giorni appaia come una persona molto semplice e pragmatica, mi ritengo una sorta di spugna: percezioni, dettagli, stati d’animo. Miei, degli altri. Di tutti. Una complessità estrema, quasi patologica.
Non è un atteggiamento voluto, sia chiaro...è estremamente naturale, il mio modo di vivere. E se così non fosse stato forse oggi non sarei in grado di raccontare qualcosa attraverso il disegno. Non avrei la "sensibilità" giusta per farlo.
Capita quindi che alla fine non riesca a contenere tutto questo marasma indifferenziato, e il cuore mi arriva in gola. Non saprei nemmeno io spiegarvi il motivo. Ciò che so è solo che, in quel momento, devo buttar fuori quel malessere, perché mi manca il respiro. E allora disegno. Racconto ciò che ho registrato e cerco di trasformare quel malessere in qualcosa di positivo. Qualcosa che possa arricchire chi legge, in qualche modo.
E allora dal foglio escono fuori due occhi, che nemmeno avevo pensato di disegnare. E di colpo, è come se ne conoscessi l’intera intenzione, e gli eventi che hanno portato quegli occhi ad essere così. E mi vengono i brividi.
È qualcosa di una forza sconfinata, ciò che sento. Ti arrichisce ma al contempo ti distrugge dentro.
Eppure questa sensazione non riesco ancora a disegnarla, non riesco ancora a trasmetterla. Ma forse farlo non è possibile, o comunque…non è possibile farlo al 100%.
Com’era quel detto cinese?
“Puoi disegnare la pelle di una tigre, ma non le sue ossa. Puoi disegnare il volto di un uomo, ma non il suo cuore”.
Tutto questo per dire cosa?
Che "eco" su verticalismi è per ora tra le opere più cliccate e votate...e non so come ringraziarvi tutti.
"Eco" è stato proprio uno di quei "momenti" in cui avevo bisogno di raccontare liberamente attraverso una dimensione totalmente interiore. Sapere che ha colpito, che ha stupito o che ha semplicemente fatto riflettere, per me è un enorme conquista. A prescindere da quelli che saranno gli esiti finali del concorso.
..capsco perfettamente le sensazioni di cui parli.. solo persone con una certa sensibilità riescono a sentire delle sensazioni e dei disagi cosi particolari.. ma devi sentirti fortunato.. perchè hai un mezo meraviglioso.. un dono che ti permette di trasformare quel dolore.. e di mostrarlo a te stesso ancora prima che agli altri.. cossicchè tu possa capirlo.. complimenti davvero salvo.. i tuoi disegni sn meravigliosi ^_^ anke se.. te lo dice una che di fumetti nn ci capisce niente lo sai..
RispondiEliminaSiamo noi a ringraziare te...
RispondiEliminaPenso che un po' chiunque segua la strada di colui che colleziona idee e le trasforma per darle ad altri si senta come te. raccogli, raccogli, raccogli... solo che non tutti sanno sfogare in positivo come sai fare te... io sono una di quelle che di solito subisce questa senzazione.
RispondiEliminaGli occhi sono uno specchio bellissimo e vivissimo di ciò che si prova, anche io trovo un gran gusto e consolazione quando li facci...tutte le mie figure partono da li.
Amo davvero un sacco il tuo modo di sfogare l'oceano di impressioni che raccogli.
Oh, come le capisco le tue parole! Mi capita lo stesso! ^^
RispondiEliminaComunque il grazie va a te; pensa che te lo sei meritato tutto questo; decisamente meritato :)
Complimenti per tutto, ma anche complimenti per quegli occhi: parlano da soli...